2019 | Paola Marzoli

L'ERBA (una nota di Paola Marzoli)

Da giovane guardavo e dipingevo la geometria, la nostra misura, poi mi sono inoltrata nella prospettiva, la nostra visione, poi ho visto e toccato colonne da noi scolpite, le nostre opere. Ora guardo e vedo l'erba: l'opera di Dio. È la più bella.

Non volevo dire nulla sull'erba, l'erba parla sa sé. Mi ha parlato dal primo all'ultimo quadro che ho dipinto.
Racconto dunque non la sua ma la storia di me che l'ho guardata in questi due anni.

All'inizio quando ho cominciato a dipingere l'erba avevo nella mente e nel cuore e soprattutto nelle orecchie il Requiem tedesco di Brahms. In tedesco perché è cantato in tedesco. Perché l'erba è GRAS. Perché la carne è come l'erba. Fleisch ist wie Gras.

Brahms, Ein deutsches Requiem (Requiem tedesco) per soli, coro e orchestra, op. 45

Denn alles Fleisch, es ist wie Gras
und alle Herrlichkeit des Menschen wie des Grases Blumen.
Das Gras ist verdorret und die Blume abgefallen.
Aber des Herrn Wort bleibet in Ewigkeit.
(Ep. l San Pietro l, 24-25)

Poiché la carne è come l'erba
e tutta la gloria dell'uomo è come il fiore dell'erba.
L'erba si dissecca e il fiore appassisce.
Ma la parola del Signore resta per l'eternità.
(Ep. I San Pietro I, 24-25)

Poi mi sono accorta che l'erba non dissecca e non appassisce e
ho provata a lasciarla vivere e verdeggiare nei versi di Emily Dickinson

L'erba ha poco da fare,
Sfera d'umile verde,
Per allevare farfalle
E trastullare api.
Muoversi tutto il giorno
A melodie di brezza,
Tenere in grembo il sole
Ed inchinarsi a tutto.
Infilare rugiada
La notte come perle,
E farsi così bella
Da offuscare duchesse.
Quando muore, svanire
In odori divini
Come dormienti spezie
Ed abitando nei granai sovrani
I suoi giorni trascorrere nel sogno.
L'erba ha poco da fare
Ed io vorrei esser fieno!

(Emily Dickinson)


Ma la potenza di vita dell'erba è ben più forte, traboccante, violenta nello spuntare, crescere, traboccante di vita, del sogno della poetessa. L'erba continua a darsi da fare.

Allora mi è arrivato nelle orecchie le SACRE DU PRINTEMPS di Stravinskij.
Il miracolo mirabile e violento dell'erba che buca, si fa largo e si avvicenda senza sosta. Un miracolo mirabile, perentorio, fuori di me.

Ora, dopo due anni che dipingo l'erba la guardo con uno stupore, una meraviglia, una gioia che va oltre il mistero pagano della natura
una finestra aperta sulla vita eterna.
La vita eterna. (zoé aiònios)
Il primo titolo che ho dato al primo quadro di erba

Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era più. ... E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose»; e soggiunse: «Scrivi, perché queste parole sono certe e veraci.


(Apocalisse 21 1- 5)

 

Dominus flevit op. 632 particolare